Convento dei Cappuccini
Sotto il cielo di Fiumara e sopra le case svettano i resti dell’antico e glorioso Convento dei Cappuccini. Una meravigliosa opera architettonica costruita nel Cinquecento di cui, ancora oggi, si possono vedere le possenti mura. Dalle varie documentazioni storiche, si può stimare che, in uno dei periodi del suo massimo splendore intorno al 1800, il Convento aveva al suo interno la preziosa cappella dell’Immacolata, una con il quadro dell’Addolorata, una spezieria formata da circa 140 vasi, la libreria e quattro antiche carte geografiche affisse lungo il corridoio. Sempre all’interno delle mura, era presente la chiesa di Santa Maria degli Angeli con l’altare maggiore, quello del Crocifisso, quello dell’Immacolata, quello della Madonne delle Grazie e quello di Sant’Antonio da Padova. Il convento, a quel tempo, poteva vantare ben sessanta celle che comprendevano anche il refettorio, la cucina e la cantina con tre barili e nove botti. Fuori c’era un orto molto grande con alberi di agrumi, fruttiferi, olivi, querce e castagne. La stalla con un’asina, un pergolato ampio, un giardinetto e una vasca completavano l’esterno della struttura. Si è venuto a conoscenza che, nei secoli precedenti all’Ottocento, nel Convento era presente una serie di telai che fornivano le tuniche a ventidue case religiose della Calabria Ultra ed esisteva una farmacia che distribuiva gratuitamente le medicine ai poveri di Fiumara e dei paesi vicini così come la mensa pubblica forniva pasti a poveri e viaggiatori mentre una privata lo faceva con i bisognosi che avevano vergogna a condividere le proprie miserie.La costruzione del Convento dei Cappuccini si deve, nel 1533, alla volontà di Cesare Suppa di Reggio Calabria che stimolò i religiosi a costruire un edificio, fra i primi dell’Ordine della Provincia, lontano dalla città per sfuggire alle incursioni dei Saraceni. Nel 1600, e fino al 1866, qui venivano accolti i novizi delle province di Reggio e Catanzaro per la loro formazione ecclesiale. La fine del Settecento, per l’esattezza il 5 febbraio 1783, segna l’inizio di un periodo di grande incertezza per il Convento. Se quel giorno il grande terremoto, che tutti chiameranno “U flagello”, non segnerà grandi danni alla struttura, il Convento ne pagherà comunque le conseguenze anni dopo. Nel 1796, infatti, i beni dei religiosi furono indemaniati per permettere la ricostruzione di chiese e opere pubbliche danneggiate nel terremoto e il Convento soppresso. Ma la chiusura durò soltanto tre anni per che gli uomini di chiesa fecero ritorno sulla collina il 26 febbraio 1799.
L’ascesa di Gioacchino Murat porta la sospensione dell’ordine religioso dei Cappuccini e, con questo provvedimento, viene decretata nuovamente la chiusura del Convento. È il 30 novembre 1808. L’esilio per i frati termina nel 1822. La pace, però, dura solo 20 anni. Il 26 marzo 1842 un’alluvione portò molti danni alla cucina, al refettorio, al piano terra, ai cortili e alla chiesa del Convento. Il danno più grave però era rappresentato dallo sgretolarsi di alcuni muri di cinta. Nel 1851 Re Ferdinando II mise a disposizione per il restauro del più grande di tutti i monasteri dei Cappuccini della Calabria ben 100 ducati. Nello stesso periodo sia il Comune di Fiumara che quelli vicini donarono ducati per la ricostruzione dell’edificio. Questo permise di sostituire la volta in legno, sistemare una navata e due cappelle e il restauro del pavimento.
Il Regno d’Italia porta, nuovamente, alla soppressione degli ordini religiosi e quindi, nel 1867, i Cappuccini devono lasciare il Convento. Il Comune di Fiumara ottenne dal governo la struttura e l’anno successivo aprì lì dentro una scuola elementare. Nel 1882, dopo una breve parentesi come ricovero dell’ospedale civico nel 1872, il Convento fu riscattato dal padre provinciale Gesualdo da Reggio e, nel 1885, vi si formò una comunità di 12 religiosi.
Un altro terremoto, quello del 28 dicembre 1908, causa il crollo di una parte dell’edificio ma, grazie al padre guardiano Carlo da Frattamaggiore e a Papa Pio X, i lavori furono già effettuati entro un anno. La presenza dei Cappuccini a Fiumara termina nel 1947. Nel 1951 e nel 1953, dopo due abbondanti alluvioni, il Convento ospita famiglie sfollata di Africo mentre dal 1974 al 1997 il chiostro diventa Casa di spiritualità guidata da don Fiorenzo Viviani. Dal 1997 ad oggi, l’imponente Chiostro dei Cappuccini resterà chiuso.